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Aforisma #018 – "Le Ali Della Libertà" 7 Marzo 2008

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“Ancora oggi non so cosa dicessero quelle due donne che cantavano, e a dire la verità non lo voglio sapere. Ci sono cose che non devono essere spiegate. Mi piace pensare che l’argomento fosse una cosa così bella da non poter essere espressa con delle semplici parole. Quelle voci si libravano nell’aria ad un’altezza che nessuno di noi aveva mai osato sognare. Era come se un uccello meraviglioso fosse volato via dalla grande gabbia in cui eravamo, facendola dissolvere nell’aria, e per un brevissimo istante tutti gli uomini di quella prigione si sentirono liberi.”
(Morgan Freeman nel ruolo di “Red” nel film “Le Ali Della Libertà”)

Blogstory – Episodio #003 2 Marzo 2008

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Eccomi, come promesso oggi recupero e scrivo di Domenica. Credo sia ora di riprendere la Blogstory visto che è da parecchio che non la continuo. Bene, non mi resta che pubblicare un nuovo episodio.

Episodi precedenti: Episodio #000, Episodio #001, Episodio #002.

Episodio # 003

Username: massi80, Password: ******, “Login effettuato con successo”.
Ogni volta che accedo al software di contabilità emetto istintivamente un profondo sospiro, come se mi dovessi far coraggio, come se dentro di me dicessi: “va bene, per oggi faccio questo sacrificio, da domani mi licenzio”…ma sono già 3 anni che lavoro in questi uffici.
Il lavoro è di una noia mortale, ma la paga è buona; oggi ho un pilastro di cartelle da esaminare con relative fatture da registrare. Prendo la prima cartella, la apro e mi blocco; ciò che oggi mi interessa veramente è la ricerca delle risposte.
Inizio a pensare intensamente, sono talmente preso che se scattasse l’allarme anti-incendio non me ne accorgerei; cerco di organizzare le idee al meglio e di individuare le informazioni che mi possano essere di aiuto. Mi sembra quasi di essere ritornato alle elementari; quando risolvevo i problemi di matematica il primo passo da svolgere era quello di leggere il testo, comprenderlo e scrivere i dati a disposizione…ed è proprio quello che sto facendo. Ripenso alla sera in cui ho ricevuto la telefonata ed alle parole udite (leggere il testo), cerco di capire chi e perché avrebbe dovuto telefonare (comprenderlo) ed infine provo ad isolare le informazioni utili (scrivere i dati a disposizione). Una serie di ipotesi emergono.
La domanda è: Chi mi ha chiamato e perché?
Analizzo il contesto: il tipo aveva scoperto sicuramente qualcosa che lo aveva sconvolto, era in ansia (forse in pericolo), la chiamata si è interrotta bruscamente dopo un forte colpo. Quel colpo aveva tutte le caratteristiche di un colpo d’arma da fuoco, ma la verità è che io non ho mai sentito realmente un colpo d’arma da fuoco, solo nei film! Potrebbe anche essere stato qualcosa di molto simile…qui non ci sono certezze.
Arrivo ad una ipotesi che sembra convincermi:
(altro…)

Aforisma #017 – "Scarface" 21 Febbraio 2008

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“Che avete da guardare? Siete solo una manica di coglioni. Sapete perchè? Perchè non avete il fegato per stare dove vorreste stare. Voi avete bisogno di gente come me. Vi serve la gente come me, così potete puntare il vostro dito del cazzo e dire “Quello è un uomo cattivo.” Beh? E dopo come vi sentite, buoni? Voi non siete buoni. Sapete solo nascondervi, solo dire bugie. Io non ho questo problema. Io dico solo la verità, anche quando dico le bugie. Coraggio, augurate la buona notte al cattivo, coraggio. È l’ultima volta che vedete un cattivo come me, ve lo dico io. Forza, fate passare l’uomo cattivo.
Attenti sta arrivando il cattivo!”

(Al Pacino nel ruolo di “Tony Montana” nel film “Scarface”)

Aforisma #016 – Daniele Luttazzi 9 Febbraio 2008

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“La liberazione maggiore viene dalla satira: la comicità non intacca i tuoi valori, la satira invece può convertirti all’ignoto. La satira esprime un giudizio, la comicità no. E’ il motivo per cui alcuni spettatori si rifiutano di ridere a battute su temi per loro sensibili, temi cioè che riguardano la struttura del loro mondo di valori. E’ la grande lezione di Lenny Bruce: “La realtà è ciò che è, non ciò che dovrebbe essere”. Le ideologie, gli -ismi, le religioni vertono su “quello che dovrebbe essere”. La satira si occupa invece di ciò che è.
Dal contrasto fra i due punti di vista nasce la risata.”

(tratto da “Lepidezze Postribolari” di Daniele Luttazzi)

Game over 2 Febbraio 2008

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GAME OVER

Dentro una storia destinata a morire,
consumata tra odori di malinconici misteri.
Con lo sguardo ti continuo ancora a salutare
per farti capire che non c’è più niente da dire.

Tazze di caffé ancora da esaurire
per rimanere sveglio e capire come eri.
Condizioni causa-effetto ancora da incastrare
e per un momento la sensazione della vita percepire.

E fotografa il mio dito che ti dice dove andare,
forse non ci credi ma te lo puoi anche meritare.
Ti scuote la freddezza che mi porto dentro amore,
forse non ci credi ma hai chiuso con il sole.

Scavalcando il tuo sorriso
ho svelato che io morivo,
mentre mostravi il tuo buon viso
per un gioco sempre più cattivo.

Non sperare che io reagisca,
non abboccherò alla rabbia come esca.
Arriva lo schiaffo che ora senti e non ammetti
e così che ti lascio marcire in tutti i tuoi difetti.

Gesti, sguardi e piccole parole.
Odio, gelo ed un addio scritto senza cuore.

Aforisma #015 – Daniele Luttazzi 17 Gennaio 2008

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“Per un autore satirico, la religione è uno dei tanti pregiudizi. La satira sulla religione non offende le persone, solo i loro pregiudizi.”
(tratto da “Lepidezze Postribolari” di Daniele Luttazzi)

Spento 12 Gennaio 2008

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SPENTO

Camminando su una lastra di ghiaccio rotto,
mantenendo l’equilibrio per non precipitar di sotto.
Sfidare la tensione che contrae la mente,
ogni tua distrazione pugnala e si sente.

Parla e ancora parla e intanto crepe sotto vedi,
la base che si scioglie e il gelo azzanna i piedi.
Immobile rimani a guardare la sua faccia,
sputa, fuma, irride e ricatta.

Strappa dal tuo ruolo ogni libertà,
assedia ogni strato di tua sensibilità.
E ti ritrovi in un disturbo ormai spento,
ogni riconoscenza è spazzata via dal tormento.

E sei deciso a scivolare per poter poi sfuggire,
raggiungi la superficie per ancora proseguire,
affidato alla prudenza per arrivare a giudicare,
percorri la tua strada per capire cosa fare.

Camminando su una traccia di cui l’arrivo vedi,
mantenendo l’occhio fisso in ciò che vero credi.

Aforisma #014 – "L’Attimo Fuggente" 3 Gennaio 2008

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Qualche giorno fa in tv è stato trasmesso per l’ennesima volta “L’Attimo Fuggente”…e per l’ennesima volta sono rimasto incantato da questo film. L’effetto che mi fa guardare la scena finale è qualcosa di inspiegabile…la pella d’oca per tutto il corpo, il cuore che sembra piangere e il magone che sopraggiunge.

Così oggi ho deciso di dedicare l’aforisma periodico del blog ad una delle frasi estratte dalla pellicola che più mi piace.

“Non leggiamo e scriviamo poesie perchè è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perchè siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.”
(Robin Williams nel ruolo del Prof. Keating)

E come non ricordare ancora una volta il finale di questo fantastico film di Peter Weir(altro…)

Blogstory – Episodio #002 31 Dicembre 2007

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Episodi precedenti: Episodio #000, Episodio #001.

Episodio #002

“Besame siente como suena el corazon, io esta noche chiero solo un emozion…“. Ho una radiosveglia che puntualmente ogni mattina alle ore 7:30 si attiva ad un indecente livello di decibel per ordinare il risveglio; ogni mattina alle ore 7:30 una canzone diversa trasmessa dalla stazione radio arriva alle mie orecchie. Ed oggi mi alzo con una canzone di Gigi D’Alessio…la giornata inizia decisamente male.
Spengo quasi con violenza la radiosveglia, accendo lo stereo e butto su un cd dei Depeche Mode…ora sto meglio.
Il mio fare mattutino è decisamente automatizzato: stesse azioni agli stessi istanti. Ogni mattina. Passano circa 17/18 minuti prima di ritrovarmi a fare colazione al bar sotto casa, e come ogni mattina prendo un cappuccino ed un cornetto alla crema.
L’unica variante che rende un po’ meno monotona la mattinata è la presenza di Angelo “il pazzo”; Angelo è un personaggio di zona, un giovane afflitto da un ritardo mentale che lo rende un’icona del quartiere. Trascorre le sue intere giornate in giro tra bar e negozi andando a parlare con chi gli capita; spesso viene deriso da simpatici individui che si dimostrano ancor più ritardati di lui, altre volte viene ben accolto ed ascoltato.
Ecco…io, quando lo incontro, mi fermo a parlarci ben volentieri; trovo che Angelo sia lo specchio sano di questa società, si avvicina ed inizia a sputar fuori tutte le sue paure, tutti i suoi disagi…è sorprendentemente aggiornato su ciò che accade nel mondo e sembra che incarni tutto il malessere che affligge le “sane” menti della gente che lo circonda.
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