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Concerto Il Teatro Degli Orrori @ Ancona (23 Giugno 2010) 5 Luglio 2010

Inviato da LukePet in : Artisti, Concerti, Multimedia, Musica, Recensioni, Suoni , trackback

La mia carriera da studente si è conclusa ufficialmente a Luglio 2008, da allora sono lavoratore a tutti gli effetti ed i ricordi del giovane “spirito” universitario vanno affievolendosi piano piano. Un paio di settimane fà però ho avuto modo di mettere di nuovo i piedi sul suolo della mia beneamata facoltà di ingegneria, immergendomi ancora una volta in quell’atmosfera densa di spirito studentesco.

Tanto per cambiare il motivo scatenante di tutto ciò è stato un concerto…al Politecnico delle Marche difatti andava in scena il GulliveRock Festival (www.myspace.com/gulliverock), tradizionale appuntamento estivo che viene organizzato ogni anno dall’associazione studentesca “A.C.U. Gulliver”.

Il gruppo che ha avuto il compito di infiammare la serata sono stati Il Teatro Degli Orrori e l’interesse nel vederli dal vivo per la prima volta è stato uno dei motivi che mi ha spinto in quel di Ancona. L’occasione viene subito sfruttata per una piccola rimpatriata tra ex-compagni e così, un’ora dopo aver terminato la mia densa giornata lavorativa, sono già in arrivo verso l’università.

Teatro Degli Orrori Live @ Ancona

(fonte: www.facebook.com/acugulliver)

Punto di ritrovo. Operazione “cena”. Per la cena si taglia subito la testa al toro, optando per una cosa comoda e tranquilla in pizzeria…e poi via verso la facoltà.

Quando arriviamo, troviamo già l’area bella piena di gente…ad anticipare l’esibizione de “Il Teatro Degli Orrori” c’è una selezione di gruppi spalla (“I Malibustesi”, “Eyestone Brain”, “Check Point Charlie”, “Design”…sono loro a scaldare il palco prima dell’arrivo di Capovilla & Co). Mentre il palco è in mano alle “emergenti realtà” ammazziamo il tempo tra giretti di perlustrazione, tappe al banchetto mangia-e-bevi e chiacchiere varie.

Poco dopo ci rendiamo conto che l’esibizione del gruppo di testa della serata sta per iniziare e così avanziamo verso il palco. Come spesso accade, vivo questo concerto come fosse un “rito di iniziazione”; il live è la vera dimensione in cui riesco a cogliere a pieno l’efficacia e la forza delle canzoni…canzoni che magari ascoltate in versione studio mi si sono rivelate con un sapore più anonimo di quanto sono realmente…e quindi, essendo la prima volta che vedo un concerto “del teatro”, mi predispongo all’ascolto con il massimo livello di attenzione.

L’ingresso è di quelli “cupi”…con frenetiche luci “flashanti”, bassi vibranti e l’immancabile incitamento da parte del pubblico. Saluti. Inizio.

E’ “Due” ad inaugurare la tracklist…il gruppo si presenta subito con la sua autentica “aggressività”…i suoni sono solidi, la voce è squillante e velata di isteria, la distorsione riempie il resto. L’efficacia dell’impatto live della band lo si capisce subito dal legame che si percepisce tra il palco e gli spettatori delle prime file, un legame di cui Pierpaolo Capovilla è l’indiscusso anello di congiunzione.

Come spesso mi capita, ad ogni concerto, registro nella testa un momento che rimane scolpito nei ricordi…un momento che racchiude l’essenza del live e che diventa la sintesi di un’ora e mezza di musica. A questo giro, tale momento è arrivato quando la domanda “Non ti ricordi di Ken Saro Wiwa?” ha attraversato le orecchie dei presenti…“A Sangue Freddo” è stato decisamente il brano che più di tutti ha eccitato il pubblico.

(fonte: http://www.youtube.com/user/theStolenCircus)

La setlist continua ad essere sviscerata…brani come “Padre nostro”, “Majakovskij”, “La Canzone di Tom” e “Compagna Teresa” entrano a far parte del concerto. Il livello di intensità rimane stabile e compatto fino alla fine…tra musica, dialoghi, applausi, qualche vena critica e crude verità (tra le altre cose c’è spazio anche per un po’ di stage diving) l’esibizione viene archiviata con un meritato sigillo di applausi.

Dopo questo concerto stappo il mio evidenziatore e lo passo sopra al nome “Teatro Degli Orrori”…ho trovato interessante la loro esibizione e penso che in futuro manterrò un occhio di riguardo per l’attività del gruppo. In tempi in cui la cosiddetta scena “indie” fatica ad esprimersi è meglio tenersele strette queste realtà che, nonostante la brutta aria, sembrano (per fortuna) funzionare a dovere.

Il resto della serata non fa registrare niente di diverso che si discosti dal classico ritorno verso casa…l’unica cosa degna di nota rimane un dialogo con un giovane studente che, prima ci chiede dove può trovare una pasticceria aperta, e poi se ne scappa via esclamando “Ciao ragazzi, in bocca al lupo per gli esami!”…frase che fa scattare un incrocio di sguardi tra i presenti con una didascalia “grossa così” stampata in fronte, con su scritto “Esami?!?!?…già, peccato che siano finiti da un bel pezzo”…e così, riportando i piedi a terra, si riprende la strada di casa. Domani mattina la sveglia suona presto ed una nuova giornata di lavoro inizia.

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