Blogstory – Episodio #001 1 Dicembre 2007
Inviato da LukePet in : Blogstory, Rubriche, Verba Volant , trackbackEpisodi precedenti: Episodio #000.
Episodio #001
(24 ore prima)
Non c’è niente che mi rilassi di più della sensazione di tepore e di quiete che assaporo stravaccato sul divano, pochi istanti dopo essere uscito dalla doccia ed aver ripulito la mia pelle da tutto il sudore sprigionato dalla partita di calcetto del Martedì sera.
Dopo lo sport ho sempre poco appetito e così in genere la cena post-calcetto è decisamente “fast”…un po’ di pizza, una coca da 33cl in bottiglia di vetro ed uno yogurt con scaglie di cioccolato nel finale; il tutto mentre in TV mi guardo Ballarò. Non so perché ma vedere politici coinvolti in un acceso dibattito mentre io mangio mi rilassa; spesso, in questi momenti, mi trovo ad analizzare le discussioni sotto altri punti di vista…non pensando troppo a quello che uno o l’altro dice ma facendo attenzione al modo in cui lo dicono…osservando le parole, i modi, le espressioni…e sono decisamente pochi quelli che sembrano essere convinti di ciò che dicono.
Tra un “la gente è stanca di voi” ed un “voi avete fatto solo danni” la mia cena è giunta agli sgoccioli, il fondo del vasetto di yogurt è ben raschiato ed il mio stomaco non chiede altro.
Prendo il portatile e me lo metto sopra le ginocchia, controllo la mail e gli aggiornamenti ai feed cui sono abbonato…come solito quando sono davanti al computer il tempo vola, dopo un bel lasso di tempo mi rendo conto che le mie palpebre iniziano a cedere, è ora di mettersi a nanna.
Vado in bagno a lavarmi i denti; spazzolino, colgate ed inizio a strofinare…sono alla terza/quarta spazzolata quando sento il telefono di casa squillare.
D‘istinto alzo il capo riportandolo in posizione eretta, rimango immobile nel fissare la mia faccia allo specchio; la bocca è ancora impastata di dentifricio mentre la mia mano destra stringe lo spazzolino…l’acqua del lavandino scorre indifferente. Penso.
“E’ mezzanotte e diciassette, chi cazzo può essere?”
Dopo un primo momento di stasi, scatto, mi sciacquo rapidamente la bocca, afferro un asciugamano e lo porto con me mentre raggiungo il telefono.
Alzo la cornetta: “Pronto”,
una voce affannata inizia a parlare freneticamente senza dare nemmeno il tempo di rispondere:
“Ale sono io! Ho seguito una traccia, Ale mi seguono! E’ tutto nella penna! tutto nella penna!”
la chiamata è disturbata, il tono disperato ed io bloccato…non potevo liquidare il tutto con un “scusi ma ha sbagliato numero”, io non sono Ale! Io sono Massimo! e non so che dire…mi decido a cercare di interloquire quando sento:
“Non puoi immaginare! Io non ci voglio credere! Ale mi devi….”
un colpo che esplode ed un’ondata di rumori che mandano in distorsione il segnale che proviene dal telefono; istintivamente discosto la cornetta dalle orecchie, quando la riavvicino la chiamata è terminata.
continua…(si spera)
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